Gli studi sul comportamento del cane hanno fornito importanti nuove conoscenze in tema di comunicazione e di apprendimento, non da meno sono gli studi sui rapporti sociali, interazioni e relazioni sia intra che interspecifica. I vecchi concetti educativi basati sull’apprendimento di esercizi attraverso le punizioni stanno lasciando spazi sempre più ampi alle tecniche comunicative e relazionali finalizzate alla comprensione di regole, ma la cinologia è una scienza giovane e dobbiamo imparare ancora molto. Ogni nuova teoria viene travolta e falsificata da quella seguente e ciò trasforma questi studi in una materia di grandissimo interesse. Per questo motivo desideriamo non classificarci in nessuna delle seguenti etichette: comportamentista, comportamentalista, cognitivo zooantropologico, cognitivo comportamentale, gentilista, tradizionalista, ecc. Trincerarsi dietro una o più di queste definizioni implica una presa di posizione sia scientifica sia politica. I cani hanno bisogno di essere compresi oltre che nella loro natura ancestrale anche attraverso quella “natura” determinata dalle selezioni effettuate dall’uomo. Tuttavia ogni cane è dotato di un corredo genetico e di una mente che lo rendono un individuo unico, con dei propri meccanismi di pensiero e di relazione.

Per trentamila anni, il cane è stato a fianco degli umani lavorando con noi. Gli venivano affidati incarichi che svolgeva nel migliore dei modi, infatti rischiava la sua vita per proteggere case, famiglie, greggi, animali da cortile,Foto Centro dava il meglio di sé, incurante della sua vita, quando si lanciava nei campi e nei boschi per scovare e riportare la selvaggina uccisa dai suoi compagni di caccia ed in ultimo, ma non ultimo, forniva un caloroso affetto agli umani con cui aveva il piacere di condividere la sua vita. Certo la vita del cane non era idillica e piena di confort come ai nostri giorni, ma non solo per lui: era più dura per tutti. Ai nostri giorni invece, e soprattutto nelle società occidentali, il cane sta assumendo un valore diverso rispetto all’utilizzo che ne è stato fatto finora: il cane d’affezione. C’è un’attitudine che caratterizza la nostra specie: stravolgere la natura.  Nel caso specifico del cane andiamo addirittura oltre perché amiamo stravolgere anche gli stravolgimenti precedenti pretendendo (anche con successo) di trasformare un rottweiler in un cane da compagnia o un pit bull in un cane da parco.  

Sulla base di questi concetti i nostri educatori cercano una strada che si adatti al meglio alle esigenze dei nuovi costumi:

  • Educazione gentile (intesa come utilizzo di metodi fondati sul rispetto delle capacità intellettive del cane)
  • Comprensione dei due differenti linguaggi
  • Soddisfazione delle nuove esigenze degli umani nel rispetto del cane
  • Rispetto del proprietario.

Da diversi anni il nostro centro segue con successo questa strada, avvalendosi della collaborazione di personale qualificato.

 

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