Quanto è difficile la convivenza!

8 marzo 2004

Salve, io sono Angela. In questo momento mi trovo ad affrontare un bruttissimo problema.
In casa mia da tantissimi anni viviamo e conviviamo serenamente con molti animali cani, gatti anche criceti: la maggior parte di loro sono stati dei randagini raccolti per strada. Circa 6 mesi fa abbiamo raccolto due femminucce di cane meticcie di taglia piccolissima, pesano poco più di 6kg, adesso hanno più o meno 6 mesi; sono sempre vissute insieme non hanno mai avuto particolari problemi disadattamento, né con l’altro cane un meticcio di dalmata di 4 anni né con i miei gatti che sono 10 e di età molto varia.

Circa un mese addietro tra le cagnoline è scoppiata una zuffa per gelosia l’una dell’altra le abbiamo divise e tutto ha ripreso il suo normale corso.Da allora con intervalli sempre più ravvicinati e con pretesti sempre più futili le zuffe sono continuate, sistematicamente il nostro intervento ha sempre sedato tutto.
Il mio veterinario mi ha consigliato di lasciarle litigare in modo tale che potessero decidere le loro giuste gerarchie, e così ho fatto ieri malauguratamente dopo tre furibondi litigi in cui noi siamo intervenuti abbiamo deciso di lasciar fare loro: una ha predominato sull’altra, la pace sembrava raggiunta, ma improvvisamente la lite riscoppiava senza motivi specifici, l’ultima è più furibonda è stata alla sera solo perché la “sottomessa” si è accucciata ai miei piedi. Io ho evitato di intervenire, le cagnoline erano spossate entrambe nervose insomma si sono acquietate. Al momento di andare a nanna la “vittoriosa” ci ha seguiti, come sempre, l’altra è rimasta acciambellata sotto una seggiola, l’ho chiamata ma non è voluta venire.
La “dominante” l’ho chiusa in camera con mia figlia, l’altra dopo coccole e rassicurazioni, era spaventatissima, l’ho portata sul mio letto e, come di consueto, questa mattina le ho fatte rivedere, una in braccio a me (la vittoriosa) l’altra in braccio a mia figlia; la perdente ha cominciato a ringhiare ed era pronta all’attacco, a quel punto ho provato a farle incontrare con le museruole, per evitare che si riazzannassero, sebbene impedite dall’aggeggio sulle bocche hanno ripreso la loro lotta, a questo punto le ho separate.Ogni qualvolta le ho fatte rincontrare la stessa reazione: due oggetti a molla che scattano all’attacco all’unisono.
Voglio aggiungere che la “dominante” ha un carattere meno socievole, molto affettuosa, giocherellona, viene in braccio tranquillamente, insomma un animale tranquillo; l’altra è più estroversa, dà confidenza anche a chi non conosce, scodinzola, è molto chiassosa nelle sue manifestazioni (l’altra abbaia a chi non conosce e si ritrae) quando litigavano giocando da piccole erano molto eque: non esisteva, almeno secondo il mio giudizio, aggressività.
Mi hanno consigliato di farle seguire dei corsi di addestramento per aiutarle alla risocializzazione, sono disperata, la “succube ” mogia mi sta attaccata, se mi allontano piange disperatamente, è impaurita; l’altra sembra serena e giocherella con me. Non posso farle stare assieme perché temo che si possano fare del male sul serio: una è già abbastanza escoriata sul collo, l’altra alle orecchie, al viso.
La prego mi dia un consiglio per porre rimedio a questa situazione varrà la pena farle addestrare o sarò costretta doverne regalare una, in casa è impossibile una convivenza fatta di ansie e di paura le parlo col cuore in mano scusandomi della lungaggine ma ho bisogno del parere di un esperto. La scongiuro mi risponda, grazie di tutto cuore
Angela

 

Cara Angela,
la situazione ha raggiunto un livello davvero allarmante. Credo che il consiglio migliore che le possa dare, sia lo stesso di chi le ha consigliato di rivolgersi ad un esperto per farsi aiutare a far risocializzare le due cagnette. Ribadisco, come sempre, che i nomi propri dei cani sono importanti quando si scrive una lettera, non solo perché è giusto conoscerli quando si raccontano episodi che riguardano degli individui, ma anche perché rende più fluida l’eventuale risposta.
Le sue due cucciole (sei mesi sono pochi per avere un pensiero così grande) hanno sicuramente un problema di sociopatia sociopatia: i loro proprietari hanno probabilmente la tendenza ad assecondare le loro richieste e soprattutto tendono a dare, ad una ed all’altra, gli stessi privilegi. In questo modo le due giovani sorelline non riescono a capire chi deve cedere il passo a chi, considerando che neanche gli umani sono in grado di dare regole da far rispettare, la condizione che si genera è di totale anarchia. Una volta trovatesi in una situazione di questo tipo, la loro natura le obbliga a misurarsi fisicamente per poter stabilire i ruoli da assumere, ma il vostro intervento altera continuamente questi equilibri. Anche separale dopo l’ennesima zuffa portandole ognuna in una stanza diversa e farle rincontrare in braccio è un modo per alterare un equilibrio che faticosamente, e con dolore, si stava costruendo: se la subordinata ha paura della sorella e non avesse voglia di confrontarsi con lei, darebbe dei segnali corporei tali da far comprendere all’altra il suo intento pacificatore, stando in braccio ad una persona questi segnali non possono essere lanciati e l’unica soluzione che le rimane è ringhiare per tenere lontano il pericolo di un’aggressione. In natura i cani non stanno mai in braccio a nessuno.
È chiaro che se non si è a conoscenza di un minimo di psicologia canina non ci si può assumere l’onere di assolvere questo compito da autodidatta: il rischio che i cani si feriscano è troppo alto!
Ribadisco, quindi, quanto scritto prima e le consiglio caldamente di rivolgersi ad un educatore od ad un veterinario comportamentalista che sia in grado di insegnare tanto ai cani, quanto ai componenti umani, un metodo di relazione per poter far comprendere alle due cagnoline quali siano i ruoli ed i compiti a loro assegnati senza che abbiano più bisogno di confrontarsi tra loro.
Grazie per averci scritto
Riccardo TotinoRiccardo Totino è consulente comportamentale e rieducatore cinofilo. A.P.N.E.C. Italia (Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili)Nota dell’autore
Gentili lettori,
trovare dei sinonimi alla parola cane è molto difficile, il vocabolo cagna pur essendo italiano corretto non lo utilizzo con piacere in quanto è comunemente utilizzato in modo dispregiativo. Nelle lettere che ricevo sono frequentemente omessi i nomi propri che, invece, sono molto importanti per rendere scorrevole la lettura… è un invito.